mercoledì 7 novembre 2007

La vita di Charlotte Bronte - E. Gaskell

"L'espressione abituale (dei suoi occhi) era di quieta, intenta intelligenza; ma, ogni tanto, per un qualche giusto motivo di intenso interesse, o di sana indignazione, splendevano, come se una lampada spirituale si fosse accesa e lucesse dietro quei globi oculari espressivi..."

Piccola, bruttina, malaticcia, timida e schiva al limite del patologico, ma è Charlotte Bronte la luce costante e fedele che si diffonde mista ad una silenziosa fragranza nelle oltre 500 pagine di questa bellissima biografia che spazia su tutta la famiglia Bronte.
Ben presto si scopre che non bastano i numerosi e pure interessanti visi che animano quest'opera ad avvincere il lettore; per quanto si possa ammirare il fascino di Emily, la strana creatura selvaggia e sensibile (un vero Heatcliff al femminile), o provare un senso di protezione per la dolce Anne, la più piccola delle Bronte, gli occhi cercano sempre lei, Charlotte, le sue emozioni, i suoi pensieri, le profonde impressioni, tanto più preziose in quanto maturate nel silenzio di una solitudine non cercata eppure sempre scelta.
In queste pagine, tributo doveroso e sentito, Charlotte ci compare in tutta la genialità del suo animo forte e gentile, della sua mente pronta che incantò anche l'irriverente Thackeray, delle sue scelte sofferte e della sua tenace coerenza, prima la donna, poi la scrittrice, ma l'intreccio tra queste due anime è così stretto da renderle inscindibli, perchè sulle pagine, si scopre, Charlotte riversa tutta se stessa (miracolosamente senza mai arrivare ad un'autobiografia). Questa piccola fiamma appassionata vi incanterà.
Lettura irrinunciabile per chiunque abbia amato i libri di Currer, Ellis e Acton Bell e desideri viverne appieno l'essenza.

giovedì 11 ottobre 2007

I Tre Moschettieri - A. Dumas


"Non ho la casacca da moschettiere, ma il cuore sì"
(D'Artagnan)
Questo libro ci è particolarmente caro, essendo stato nostro fedele compagno negli anni della gioventù, perciò a lui diamo l'onore di inaugurare questo nostro spazio.
Spesso sottovalutato dalla critica e declassato nel limbo dei feuilleton o dei romanzi per ragazzi, ci sembra tuttavia che codesta opera meriti d'esser altrimenti considerata.
Immortalità è la parola per comprenderla: chi non ricorda l'incanto sottile e perverso di Milady? O il ronzino dal manto giallastro su cui D'Artagnan giunge a Parigi? Quel fatiscente quadrupede il cui colore s'è altresì già riscontrato in botanica, ma mai nel regno animale...
E sarà pur vero che il cardinale Richelieu non fu così diabolico, però lo preferiamo così: machiavellico, losco figuro... e romantico (non ha forse scatenato la guerra a La Rochelle per conquistare la Regina? Rileggetevi il libro).
E che dire dei Nostri? Leggendo e rileggendo ne scopriamo un lato nascosto: Athos è la nobiltà, Aramis il letterato e l'uomo di chiesa che aspira al potere, Porthos l'arrampicatore sociale, D'Artagnan l'avventuriero; insieme sono la chiave di lettura di un'epoca, chiave di indubbio valore storico...o quasi, dopotutto, siamo sempre nel regno di Dumas, il quinto moschettiere.